AUTOBIOGRAFIA DEL SALE

Sono stato concepito 125 mila anni fa nella piana desertica del Dallol in Dancalia.
Terra degli Afar.
Un luogo assolato, torrido, immensamente bianco a cento metri sotto il livello del mare.
Un giorno mi hanno costretto ad uscire dal mondo ovattato della madre terra per venire alla luce.

Scopro un mondo popolato da esseri animati che a colpi di ascia scalfiscono la mia prima pelle e in questa ferita aperta incuneano lunghi bastoni, danzando e saltando con quei sandali di plastica colorati e calzetti di lana per proteggere i loro piedi dalle piaghe del sale.

Passo poi nelle mani di un uomo che mi modella in una tavoletta squadrata come un libro.
Lavorano instancabili accovacciati in condizioni disumane.
Mi avvolgono con movimenti gentili in compagnia di altre tavolette di sale.
Non sono più solo in questo viaggio assolato!

Caricati e ben bilanciati sul dorso di dromedari e asini, iniziamo un lungo viaggio condotto dai carovanieri.
Passiamo dal caldo torrido del lago salato del Dallol al fresco degli altipiani del Tigray.
Dopo giorni e notti di instancabile cammino, passo di mano in mano per essere venduto al miglior offerente.
Un breve viaggio che alla fine di tutto mi porterà a nutrire proprio quegli animali che mi hanno trasportato fin qua!

Strano destino il mio.
Vengo a sapere che sui tavoli nella piana si consuma un sale pregiato proveniente dall'Arabia Saudita.
"Mai profeta in patria!"

Testo e foto Lia Grandi

Esplora, Viaggia e Naviga con Noi