SQUALO GRIGIO

Biologia
Un altro "must" tra gli amanti del blu del Mar Rosso è il Carcharinus Amblyrhynchos, conosciuto ai più con il nome volgare di squalo grigio. Raggiunge i due metri circa di lunghezza ed è riconoscibile dal bordo nero della pinna caudale, come neri sono anche i bordi delle pinne dorsali. Il resto del corpo è tendenzialmente grigio con sfumature più scure sul dorso e più chiare sul ventre da buon organismo che sfrutta la "contrombreggiatura" per mimetizzarsi nella colonna d'acqua. La sua forma è quella classica degli squali con un muso largo ed arrotondato ed occhi grandi. La maggior parte degli esemplari non supera il metro e mezzo di lunghezza. Come gli altri squali della famiglia, il Carcharhinus Amblyrhynchos è viviparo, cioè la madre alleva gli embrioni attraverso una connessione placentale. Con cadenza annuale vengono alla luce cucciolate composte da un numero variabile tra uno a sei squaletti. dopo 12 mesi di gestazione.

Profondità
Lo squalo grigio è molto presente sul reef, specie nei punti dove il gioco delle correnti porta a concentrare il plancton che attira l'attenzione di una moltitudine di pesci, molti dei quali rientrano nella dieta dello squalo. Questo lo porta a distribuirsi verticalmente da pochi metri sotto la superficie fino a circa 300 metri di profondità, con una profondità che varia in funzione della temperatura dell'acqua oltre che dalle situazioni di corrente più intensa. La maggior parte degli squali grigi tendono a ritornare continuamente in una zona relativamente ristretta di barriera corallina durante la propria vita, ciononostante sono più sociali che territoriali. Durante il giorno infatti si riuniscono in gruppi composti da 5 a 20 esemplari nei pressi delle creste della barriera corallina e si dividono solo alla sera per iniziare a cacciare.

Curiosità
Curiosità sembra la parola più azzeccata per questo squalo, molto spesso fotografato anche perchè discretamente curioso nei confronti di ciò che lo circonda. Spesso questa sua attitudine lo porta ad avvicinarsi abbastanza; questo non deve essere preso come un segnale negativo o pericoloso ma non deve neanche portare il subacqueo ad essere troppo invasivo nei suoi confronti. Lo stress dovuto all'abuso di confidenza viene subito manifestato dallo squalo grigio che inizia a nuotare con scatti veloci e bruschi, con cambi di direzione come a voler marcare un territorio in cui ci si è addentrati in modo poco corretto.

Avvicinamento e Osservazione
Proprio per quanto appena scritto, e per quella che ormai è la nostra filosofia di approccio "ecofriendly" al mondo sommerso, dobbiamo rispettare i tempi e gli spazi di questi magnifici animali. Nel momento in cui li si incontra non dobbiamo nuotare verso di loro come dei barbari: nessuno schiamazzo, nessun movimento inconsulto e riduciamo al massimo i colpi di flash. Ammiriamoli mentre si avvicinano a noi, sfruttiamo la loro curiosità per fare in modo che si avvicinino al punto da regalarci affascinanti osservazioni e magari qualche scatto di grande impatto emozionale.

Fotografare
Splendido soggetto lo squalo grigio, ma non proprio semplice da fotografare perchè tende a mantenersi a distanza di sicurezza come buona parte dei grossi predatori. Non saranno molte le occasioni nelle quali lo squalo ci offrirà le condizioni perfette per riprenderlo ma in molti casi dovremo accontentarci e sfruttare al meglio la condizione in cui ci troviamo, d'altro canto stiamo parlando di un grosso pesce che tende a muoversi prevalentemente nel blu. Fondamentale sarà la tecnica di avvicinamento al soggetto durante la quale dovremo disturbarlo il meno possibile. Una volta a tiro di obiettivo sarà necessario decidere l'inquadratura migliore per poi allungarsi con tutto il corpo verso il soggetto in modo da accorciare ulteriormente la distanza che ci separa da lui prima di iniziare a scattare. Sarà anche possibile incontrare lo squalo grigio mentre nuota su un pianoro corallino e in quel caso le possibilità di ottenere un buon risultato saranno maggiori anche grazie all'ambiente circostante che ci permetterà di contestualizzare molto meglio il soggetto. Se poi saremo assistiti dalla fortuna, potrà capitare che lo squalo ci si avvicini al punto da poter ricevere anche un leggero ma fondamentale colpo di flash che servirà a staccare il colore della sua livrea grigia dal fondo. Una pennellata di luce nel punto giusto ma necessaria per ottenere una bella immagine. In questo caso, dato che non avremo molte possibilità di rimanere a contatto ravvicinato con il pesce, sarà importante puntare il flash verso la zona più scura della sua livrea in modo da illuminarlo quel tanto che servirà a dare forma al soggetto. Prima di scattare fate in modo che il soggetto abbia una forma dinamica offrendo la sensazione del movimento e non di staticità come spesso accade quando si riprende uno squalo di fianco.

Testo di biologia curato da Emilio Mancuso (I.S.M. Istituto per gli Studi sul Mare)

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