Questo numero del Gazzettino si apre con una lettera ricevuta da Bobo Innocenti a nome di tutto l’equipaggio di Sherazade. Il 17 Febbraio 2007, Sherazade ha avuto l’onore di ospitare a bordo il mitico Hans Haas, colui che assieme a Cousteau ha scritto la storia del Mar Rosso sudanese (vedere sua storia su Gazzettino del Mar Rosso di febbraio 2004). Da quando ho ricevuto il racconto di Bobo mi sono spesso domandato in quale rubrica pubblicarla, ma il suo posto non poteva che essere l’apertura del Gazzettino perché questa volta l’onore dell’inizio deve essere tutta per questo avvenimento per certi versi storico che lascio molto volentieri alle parole emozionate di Bobo: Una bella canzone dice: “… Quando i bambini fanno Oohhh … che meraviglia!!!....” Crescere però ci fa cambiare; ma quando si ha la fortuna di invecchiare serenamente si torna bambini. La scorsa settimana a bordo di Sherazade abbiamo avuto ospiti illustri: il Dr. Hans Hass e la moglie Lotte. Per spiegare ai giovani, che probabilmente non conoscono chi è quest’uomo, bisognerebbe raccontare la storia del Mar Rosso. Hans Hass è il pioniere di questo mare. Nel 1949 con maschera e pinne, usando un respiratore ad ossigeno, esplorava i fondali sudanesi e portava a conoscenza degli europei e del mondo intero, le meraviglie di questo mare. Con i suoi documentari vinceva il Festival di Venezia nel ‘51 entrando definitivamente nella leggenda del Mar Rosso. Grazie allo sforzo di Cristina, armatrice e padrona di casa su Sherazade, il sogno di far ritornare Hans Hass in acque sudanesi si è avverato. L’emozione era alle stelle quando, domenica scorsa, ormeggiati sull’Umbria ci siamo immersi. All’inizio Hans era un po’ impacciato per la non familiarità con Gav e erogatori a dire suo “troppo morbidi”, ma condotto da Renato e da me, presto si è dimenticato di tutti questi moderni marchingegni perso nei ricordi di una cinquantina di anni prima quando si immergeva, primo europeo, sull’allora recente relitto dell’Umbria.. A ottantotto anni non si è più prestanti fisicamente e dopo una ventina di minuti di immersione era evidente un po’ di affaticamento; discretamente mi sono avvicinato e Lui mi ha preso sotto braccio lasciandosi guidare nella passeggiata sub sul ponte del relitto. Momenti indescrivibili, con la maschera bagnata ma non di acqua di mare…. Il giorno successivo, Lunedì, ha voluto visitare il sito di Precontinete, a Lui sconosciuto. Precontinente infatti è stato impiantato negli anni 60, lo ha interessato ed entusiasmato a tal punto, che dopo 40 minuti di immersione, ci siamo visti costretti, Renato e io, a chiedergli di risalire in superficie. La cupola di Cousteau ha ricevuto le sue attenzioni, e Hans ha voluto entrarvi per capire cosa si poteva provare a vivere per un mese sotto la superficie del mare. Sicuramente la successiva immersione lo ha estasiato. Ai tempi in cui, solitario, esplorava i fondali sudanesi, l’incontro con gli squali era una emozione forte e temuta. Non si conoscevano le reazioni di questi animali che sono sempre stati visti come nemici pronti all’attacco. Immergersi in acque sudanesi vuol dire immergersi con gli squali. Martello, Grigi, Albimarginatus sono un possibile incontro. Martedì mattina abbiamo organizzato per Hans Hass uno Shark Feeding sul pianoro sud di Sha’ab Rumi. Con gli occhi spalancati guardava gli squali grigi nuotare tranquilli intorno a lui, estasiato dalla loro eleganza. I momenti trascorsi su Sherazade dopo le immersioni sono stati sempre ricchi di suoi racconti, di come era arrivato pioniere in Sudan, di dove viveva a Port Sudan e a Suakin, di come usciva in mare con la sua attrezzatura fotovideo (allora le telecamere in bianco e nero si caricavano a molla!!!), di quella volta che sotto il pontile del faro di Sanganeb un grosso squalo incuriosito si era avvicinato più del dovuto, e come aveva dovuto rifugiarsi sul top del reef per sfuggire alla curiosità dell’animale. Basta volere e le cose si possono fare ……. eccoci nello stesso punto di immersione di cinquantasei anni prima. Hans seduto su di uno sperone di roccia sulla parete di levante di Sanganeb mimava come fosse riuscito a tenere a bada l’animale per il tempo necessario a risalire in superficie e rifugiarsi sul reef, con l’aiuto di un bastone che usualmente si portava appresso. Quattro immersioni indimenticabili, che porterò tra i miei ricordi, insieme all’onore di aver conosciuto il pioniere di questi mari e con Lui essermi immerso in questi fondali stupendi come allora. Grazie Professore…….. Bobo Innocenti dal M/y Sherazade Tra le diverse rubriche di questo Gazzettino, un posto speciale è dedicato al 1° “Whale Shark Expedition”, un viaggio-studio, le cui finalità sono state quelle di avvicinare e identificare gli esemplari di squali balena presenti nel golfo di Tadjoura a Gibuti.Una crociera – ricerca durante la quale, grazie al prezioso apporto del nostro biologo Danilo Rezolla, abbiamo avuto modo di vivere un’esperienza straordinaria a diretto contatto con questi splendidi pesci, avvicinandoli e identificandoli. Successivamente i dati raccolti sono stati inviati al database di EcOcean, la più importante organizzazione mondiale che si occupa dell’identificazione dello squalo balena nel mondo. Visto che siamo in tema, anche l’immersione del mese è dedicata a Gibuti così come il Diario di Bordo. Su questo numero apparirà per la prima volta una rubrica dedicata alle interviste e la prima, non poteva che essere fatta ad Alberto Barattini, direttore del Diving World Hurghada e recentemente nominato Console Onorario di Hurghada
Ogni spedizione che si rispetti ha il proprio narratore, la Whale Shark Expedition 2007 ne ha avuti addirittura due. Il primo racconto è stato pubblicato sullo scorso numero, su questo pubblichiamo i retroscena di questo viaggio raccontato da Giovanni. leggi articolo
La Petit Passe è forse l’immersione più spettacolare del golfo di Tadjoura a Gibuti. Collocata tra il golfo di Tadjoura e il golfo del Goubbeth, quest’immersione offre grosse emozioni grazie alla presenza di branchi di pesce pelagico. leggi articolo
Daniele Cerri sarà per il mese di aprile la guida italiana presente a bordo del m/y Deam Voyager in Arabia Saudita. Non soltanto una guida subacquea ma un vero professionista e ottimo compagno di viaggio leggi articolo
Il 1° “Whale Shark Expedition 2007”, è stato un viaggio-studio, le cui finalità erano quelle di avvicinare e identificare gli esemplari di squali balena presenti nel golfo di Tadjoura a Gibuti.Una crociera – ricerca durante la quale, grazie al prezioso apporto del nostro biologo Danilo Rezolla, abbiamo avuto modo di vivere un’esperienza straordinaria a diretto contatto con questi splendidi pesci. leggi articolo
"El Yèmen" è il racconto del viaggio nel paese arabo e del lungo soggiorno a Sana'a fatto dal nipote del grande scrittore nel 1877-78. Conoscitore dell'arabo, uomo aperto a tutte le esperienze, curiosissimo di ogni aspetto della vita e dei costumi, Renzo Manzoni fornisce un quadro minuzioso di un paese ancor oggi praticamente sconosciuto. I capitoli dedicati all'illustrazione del Corano e allo studio della mentalità e delle idee correnti degli arabi, sono di eccezionale interesse e rappresentano un precoce e prezioso contributo allo sforzo di comprensione di un popolo e di un'area culturale con la quale dovremo ampiamente misurarci in questi anni. Il libro contiene la riproduzione di una stampa d'epoca 85X25 cm. e una pianta di Sana'a leggi articolo
Una crociera da sogno nelle acque delle Mille e una Notte a bordo del Dream Voyager. Siamo a Jeddah, Arabia Saudita, in una parte ancora inesplorata di questo mare ormai per noi così familiare. La nostra meta è il complesso madreporico dei Seven Reef, ma tutta l’area presenta punti d’immersione di grande interesse leggi articolo