Non è semplice parlare di estate, di caldo e di viaggi ai tropici di fronte e temperature a dir poco invernali. Quest’anno ci eravamo abituati fin troppo bene grazie ad un inverno mite e una primavera con temperature estive. Improvvisamente l’acqua, il freddo e l’idea dell’estate che si allontana sempre di più. Invece eccoci qui con la speranza che a giugno torni a splendere il sole e a ricordarci che l’estate è omai alle porte. Non so voi ma noi questa cappa grigia e nuvolosa facciamo molta fatica a sopportarla e allora anche i nostri pensieri si perdono verso quegli orizzonti dove la linea del cielo si confonde con quella del mare. Intanto senza rendercene conto, questo mese sono terminate le crociere in Sudan; una stagione quella sudanese iniziata sotto mille peripezie per Sherazade che oggi, a posteriori, può essere definita al di sopra delle più rosee aspettative. La qualità della barca, la professionalità del suo equipaggio e i fondali sudanesi che hanno regalato immersioni e incontri meravigliosi, hanno fatto si che chi ha raggiunto il Sudan quest’anno, se la sia proprio goduta. In questi mesi abbiamo ricevuto moltissime telefonate e mail da parte di persone appena rientrate per ringraziarci e confermarci quanto sia stato importante credere fino in fondo nel progetto di Sherazade. Se facciamo un passo indietro di 365 giorni, affiorano immediatamente alla mente le mille perplessità sul fatto che un giorno o l’altro Sherazade avrebbe potuto navigare libera. Un anno di ritardo dovuto in minima parte alla lentezza dei cantieri ma soprattutto alla rigidissima burocrazia egiziana che per oltre sette mesi l’ha costretta a rimanere ormeggiata senza potersi muovere. Un tempo interminabile che avrebbe messo al tappeto chiunque, per fortuna quel tempo trascorso a sperare nel miracolo è ormai alle nostre spalle. Oggi Sherazade è soltanto una bella realtà del Mar Rosso Sudanese e continuerà ad esserlo anche in futuro. Ma se oggi una porta si chiude altre sono ben spalancate e attendono solo di essere attraversate. La notizia del ritrovamento del sito delle mante inviataci da Andrea e Hammam dal m/y Veena, pubblicata sul numero di maggio del Gazzettino ci ha confermato una volta di più che il mare ha qualcosa di magico, di imprevedibile e anche questa volta ne abbiamo avuto l’ennesima riprova. Quando meno te lo aspetti riesce sempre a tirare fuori dal cilindro la sua magia. Dal giorno del primo avvistamento che risale a metà aprile le stiamo monitorando per capire se si tratta di una presenza costante o solo temporanea. Una cosa è certa da quel giorno le mante si sono sempre presentate puntuali all’appuntamento e ogni settimana ci regalano emozioni fantastiche. Con ottobre riprenderemo anche la programmazione di crociere a Gibuti, proprio in questi giorni stiamo lavorando per definire nei dettagli il programma sulla base dell’esperienza dello scorso anno. Le idee sono molte e la voglia di migliorare per offrire un prodotto ancora più esclusivo è tanta. I nostri sforzi oggi sono proiettati alla realizzazione di un itinerario che offra la possibilità di ampliare il raggio di azione per raggiungere nuovi siti d’immersioni. Non vi anticipiamo nulla per evitare di dare informazioni incomplete, l’unico suggerimento è che se siete interessati a ricevere informazioni o eventualmente a fissare fin da ora delle opzioni, potete scriverci indicandoci il periodo che vi interessa. L’immersione pubblicata sul Gazzettino di questo mese è un microscopico sito scoperto in Arabia poco tempo fa, una immersione molto semplice, anzi uno scoglio isolato che sprigiona tutt’intorno a se la magia del Mar Rosso. Dopo diverso tempo torniamo a pubblicare la rubrica dedicata ai relitti che però questa volta non racconta storie di navi ma di carri armati gettati in mare dopo la fatidica Guerra dei 6 giorni. Il Diario di Bordo ci è stato inviato da Francesca e racconta la sua prima esperienza in Sudan. I dubbi, le perplessità le mille voci che circolano su questa destinazione e poi finalmente la sorpresa.
Il Diario di Bordo ci è stato inviato da Francesca che racconta la sua prima esperienza in Sudan. I dubbi, le perplessità le mille voci che circolano su questa destinazione e poi finalmente la sorpresa di essersi immersa in un mare fantastico al di sopra di ogni aspettativa. leggi articolo
Alexander Canon, ma per tutti lui è Alex, guida subacquea e responsabile barca del m/y Dream Master in Arabia Saudita. Filippino dal sorriso stampato sulla bocca, Alex dal 2003 opera costantemente a bordo delle imbarcazioni che navigano lungo le rotte dell’Arabia Saudita. leggi articolo
Quella che raccontiamo è una storia diversa, una volta tanto non parleremo di relitti di navi ma di carri armati russi gettati in acqua al termine della Guerra dei Sei Giorni nel 1967. Purtroppo i relitti dei carri armati non sono visitabili in quanto la zona ove si trovano i mezzi militari è interdetta al turismo. leggi articolo
Animato della stessa straordinaria forza narrativa che ha fatto del precedente romanzo “il cacciatore di aquiloni” un classico amato in tutto il mondo, Mille splendidi soli è a un tempo un’incredibile cronaca della storia dell’Afghanistan degli ultimi trent’anni e una commovente storia di famiglia, amicizia, di fede e della salvezza che possiamo trovare nell’amore. Nate a distanza di una generazione e con idee molto diverse, Miriam e Laila sono due donne che la guerra e la morte hanno costretto a condividere un destino comune. Mentre affrontano i pericoli che le circondano – sia nella loro casa che per le strade di Kabul – Miriam e Laila danno vita a un rapporto che le rende sorelle e che alla fine cambierà il corso delle loro vite e di quelle dei loro discendenti. Con grandissima sensibilità, Hosseini mostra come l’amore di una donna per la sua famiglia possa spingerla a gesti inauditi e a eroici sacrifici, e come alla fine sia l’amore, o persino il ricordo di esso, l’unica via per sopravvivere. La storia di una stagione indimenticabile, di un'amicizia e di un amore indistruttibili. leggi articolo
Si è finalmente aperto al turismo subacqueo un altro dei tesori del Medio Oriente. Grazie a un gioco di correnti che interessa dei passaggi sommersi creatisi nelle antiche ere geologiche, le acque dell’Arabia Saudita sono ricchissime di vita..... leggi articolo